Cogefim: società leader in Italia nel campo della intermediazione aziendale ed immobiliare - blog - opinioni - pareri - recensioni - forum

Cogefim opinioni, al via missioni imprenditoriali all’estero per le imprese lombarde

Come realtà attiva nella consulenza per l’intermediazione aziendale, Cogefim focalizza la propria attenzione sulle missioni all’estero previste per alcune imprese lombarde. 

Duecento imprese lombarde si preparano ad intraprendere delle attività in alcune aree di interesse in Cina, Sudafrica, Medio Oriente e nel continente americano. I dettagli del progetto creato dalla Regione insieme a Unioncamere Lombardia e realizzato attraverso Promos (azienda speciale per le Attività Internazionali della Camera di Commercio di Milano) sono stati presentati a Milano alla Camera di Commercio meneghina dal vice Presidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala e da Alfredo Zini, consigliere della Camera di Commercio di Milano.
L’iniziativa che prevede appuntamenti formativi, attività di coaching e supporto post-missione è aperta alle aziende dei settori Agricoltura e Agro-Industria Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile, Attività produttive e Commercio Ricerca e Innovazione, Infrastrutture, Smart City e Logistica, Sanità e Cultura.
L’area scelta per le imprese vale un export di circa 16 miliardi di euro all’anno. Nel dettaglio sono gli Usa a trainare le esportazioni lombarde con 3,08 miliardi di euro, seguiti da Cina, Marocco e Iran che oltrepassano entrambi i 200 milioni di euro in sei mesi. Degni di nota sono anche le esportazioni verso Arabia Saudita (610 milioni) e Canada (471 milioni).
Secondo l’analisi della Camera di Commercio di Milano che analizza i dati Istat nei primi sei mesi del 2016 e del 2015 le città più attive nell’export sono Milano con 3,8 miliardi di euro, Bergamo che supera il miliardo, Brescia con 915 milioni, Monza e Varese che registrano 600 milioni.
Cogefim condivide le dichiarazioni di Fabrizio Sala, vice presidente di Regione Lombardia secondo cui “il 21% delle aziende che esportano crea l’80% di valore aggiunto. Non si poteva quindi restare fermi. Bisogna puntare, come stiamo facendo con questa iniziativa, su alcune principali aree con la consapevolezza che siano strategiche in questa fase dell’economia internazionale e aiutino a raggiungere i mercati emergenti o in fase di consolidamento.”

« Torna all'archivio