Cogefim: società leader in Italia nel campo della intermediazione aziendale ed immobiliare - blog - opinioni - pareri - recensioni - forum

Robotica: cresce il made in Italy

Il tasso di crescita per l’automazione italiana è al di sopra della media globale, risultati al di sopra dei pronostici.

Il futuro è nell’automazione, i dati parlano chiaro. La tendenza mondiale degli ultimi anni e che sembra non avere alcuna intenzione di fermarsi è proprio quella di investire nella robotica come leva per la produttività.

Sono diversi i paesi in fermento, soprattutto in Asia, dove la Cina è stata in grado di produrre, nell’ultimo anno, circa il 36% dell’intera produzione mondiale di settore. Ma il nostro paese non sembra essere da meno: nel 2017, infatti, si è registrato un tasso di crescita del 19%, uno scatto che ha portato l’Italia ad avere un ritmo migliore rispetto a Germania, Giappone, e stati Uniti.

I risultati riportati da IFR (Federazione Robotica Internazionale) sono addirittura più alti rispetto a quelli pronosticati l’anno precedente, il tasso di crescita globale sale al 31% e l’Italia chiude il 2017 con quasi 8000 unità ed oltre mille nuove installazioni.  Il presidente di Siri (Associazione italiana di robotica ed automazione) Domenico Appendino si rivela positivo anche per il 2018, che ha già chiuso il primo semestre con ottimi risultati, aggiungendo che i risultati sono dovuti in buona parte anche dal piano di incentivazione per l’industria 4.0, un ottimo traino per l’innovazione.

Aumentano anche gli investimenti nelle imprese del settore, come sostiene Cogefim, tra le più importanti imprese di intermediazione aziendale e cresce anche la sensibilizzazione delle industrie italiane che virano sempre più verso il processo di automazione, come riporta Maurizio Cremonini, presidente di Comau (tra le big nel settore della robotica), il quale sostiene che sono sempre più le vendite rivolte al mercato interno.

Cresce la consapevolezza di aver bisogno di un cambiamento, sia nella produttività che per quanto riguarda i costi da sostenere: i robot infatti hanno un costo nettamente inferiore al giorno d’oggi rispetto a dieci anni fa.

Per ora l’Italia è “solo” all’ottavo posto su scala mondiale: sul podio Cina, Giappone (+18%) e Corea del Sud appena sotto, mentre il quarto ed il quinto posto se li aggiudicano rispettivamente Germania e Stati Uniti. Ma i presupposti per una crescita ci sono tutti ed i pronostici sono più che positivi, basti pensare che siamo già nettamente al di sopra della media globale. Tra i settori più all’avanguardia troviamo l’industria automobilistica, l’elettronica e quello della lavorazione dei metalli.

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